Alla scoperta di una terra meravigliosa

Partire per un viaggio a Zanzibar significa lasciarsi alle spalle la frenesia della città, i problemi di ogni giorno e tutte le preoccupazioni più o meno importanti della nostra vita quotidiana. Hakuna matata, senza pensieri, è il motto sempreverde di questa meravigliosa terra tutta da scoprire che lascia un segno indelebile nei suoi visitatori. Con i suoi paesaggi mozzafiato, tra mare cristallino e spiagge paradisiache, Zanzibar è una meta turistica tra le più amate sia per viaggi di famiglia che per giovani coppie in cerca di relax assoluto. Situata nell’Africa Centrale, nella Repubblica della Tanzania, Zanzibar, dolcemente bagnata dalle acque dell’Oceano Indiano, è nota anche con il nome di terra delle spezie, soprattutto per lo zenzero molto comune in queste zone insieme a chiodi di garofano, noce moscata, cannella e pepe. Le sue bellezze paesaggistiche non solo l’unica attrazione del luogo: nella capitale, Zanzibar City, il centro urbano è entrato a far parte del Patrimonio dell’Unesco, per le sue tangibili tracce storiche della cultura swahili. La gente di Zanzibar, ospitale e cordiale, vive dei prodotti della natura con molta semplicità e non si lascia condizionare dagli eventi negativi quotidiani, mantenendo uno stile di vita sereno e positivo.
La millenaria storia africana, caratterizzata da momenti di schiavitù, ne ha plasmato il carattere e ne ha forgiato lo spirito per affrontare i problemi con una naturalezza che nel resto del mondo sembra ormai dimenticata. Un mondo a parte che vale la pena visitare per i suoi molteplici aspetti, dalla popolazione al mare, dalle spiagge alle sue testimonianze architettoniche antiche, dalla cultura alle sue tradizioni.

Zanzibar, in passato, era considerata Porta d’Africa, perché la sua posizione geografica la rendeva un cosmopolita centro delle attività commerciali. La conseguenza diretta di questo passato ricco di scambi commerciali è la mescolanza di etnie diverse che ancora oggi la caratterizza.
La sua vicinanza con l’Equatore ne rende il clima molto caldo con stagioni secche e temperature molto alte, che si alternano a stagioni umide, con forti e improvvisi acquazzoni di breve durata. Il sole caldo tutto l’anno attrae moltissimo i turisti in vacanza che si recano in quest’isola affascinante per godere appieno delle sue spiagge bianche e del suo mare azzurro e trasparente. Ma attenzione a non sottovalutare i suoi raggi cocenti che senza adeguata protezione possono provocare anche delle scottature. Cosa mettere, dunque, in valigia? Crema solare, eleganti cappellini, tanti costumi, leggeri abiti da sera, un’indispensabile fotocamera per immortalare i magici momenti della vacanza, qualche medicinale soprattutto per le punture di zanzare, e maschera e boccaglio. Non serve altro per godersi indimenticabili giorni all’insegna del relax e della natura alla scoperta di una terra meravigliosa, Zanzibar.

Un viaggio nella meravigliosa Berlino

Berlino è una meta adatta ai giovani, ma anche a chi vuol fare un viaggio culturale e visitare monumenti, arte e luoghi simbolici di una delle più grandi protagoniste della storia europea e mondiale degli ultimi secoli. Berlino è ricchissima di luoghi alla moda e fonde in sé migliaia di culture, abitudini e stili differenti. Berlino ha le caratteristiche ideali per conquistare anche il più esigente dei viaggiatori e in ogni stagione dell’anno è in grado di mostrare un lato sensazionale di sé. I mercatini natalizi di Gendarmenmarkt sono fra i più interessanti e famosi d’Europa ed offrono uno spaccato delle tradizioni più antiche di questa parte di Germania, proponendo decine di pietanze tipiche mescolate ad un’atmosfera unica.
Ma il centro culturale e vero cuore pulsante della città è Potsdamer Platz, con il vicino quartiere di Daimler Benz, progettato da Renzo Piano. La storia di questa piazza è lo specchio di quella di Berlino, devastata dalla guerra e poi irrimediabilmente condizionata dalla presenza del muro. Molte parti del muro di Berlino sono ancora visibili e stridono con la modernità che le circonda. Magnifica ed imponente, la Porta di Brandeburgo è uno dei maggiori simboli di questa città, che porta ancora i segni evidenti dei travagli vissuti dalla Germania durante tutto il XX secolo: impressionante ma imperdibile, è il memoriale della Shoah, con le 2.700 stele che intendono ricordare tutti coloro che persero ingiustamente la vita durante la seconda guerra mondiale. Dalla Porta di Brandeburgo prende inizio il vialone che raggiunge Alexanderplatz, altro luogo simbolo della capitale tedesca e piazza più importante della zona est di Berlino. Qui bisogna salire all’ultimo piano dell’antenna ed osservare il panorama dall’alto. Un altro luogo ricco di significato e denso di storia è Scheunenviertel, il quartiere ebraico, oggi divenuto uno dei luoghi più alla moda della città: boutique, negozi, locali notturni e caffetterie impreziosiscono uno dei posti più suggestivi di Berlino. Ma la vocazione per la modernità è evidente anche nella street art, forma d’arte che proprio in questa città è cresciuta e si è affermata. Kreuzberg e Cuvrystrasse sono due degli esempi più celebri, con i murales realizzati dal graffitaro bolognese Blu. Imperdibili, infine, i numerosissimi club di Berlino, nei quali si esibiscono alcuni dei più celebri DJ del continente, perfetti per trascorre una notte alternativa all’insegna del divertimento più sfrenato.

La cucina una passione per tutti

L’arte culinaria non è solo tecnica e conoscenza delle ricette.

Cucinare non significa solo produrre un buon piatto, ma tutto il rituale che gira attorno alla sua preparazione è un’arte che va imparata e, soprattutto, rubata ai professionisti.
Frequentare un corso di cucina, parlo per esperienza diretta e personale, è un’esperienza del tutto diversa dal seguire una ricetta scritta su un libro o dall’inventare un proprio piatto basandosi sull’intuito e la creatività. Avere di fronte uno chef professionista, e vederlo con i propri occhi mentre cucina, permette di comprendere appieno la passione, la dedizione e la cura a tutti i particolari che fanno la differenza tra due piatti tecnicamente perfetti. Partecipare ad un corso concede l’opportunità di vedere i gesti, di sentire lo chef che racconta e spiega il perché di ogni sua azione e di ogni suo passaggio e anche, semplicemente osservando, si possono carpire trucchi e modi di operare che nessun libro di cucina o tutorial ti insegnano. Queste cose, a prescindere dalla pietanza che si sta preparando, potranno essere applicate ogni giorno in cucina e rivelarsi importanti per qualsiasi altra ricetta si voglia preparare.


La cosa a cui fare più attenzione, durante le lezioni di culinaria, credo sia il modo che i professionisti hanno di maneggiare gli ingredienti e gli accessori. Banalmente, impugnare un coltello in modo errato o sbagliare l’utilizzo del pelapatate o del passaverdure, oggetti che si pensa di saper usare, possono far perdere tempo e compromettere il risultato di qualunque preparazione. A volte si danno per scontate delle cose che poi, quando le si vede fare a chi è davvero del mestiere, ci si rende conto di quale sia effettivamente il modo giusto di eseguirle e la differenza si nota. La cucina è soprattutto passione, trascorrere del tempo anche solo ad osservare gli altri cucinare, senza agire, ascoltare le spiegazioni e gli insegnamenti e solo dopo metterli in pratica. La pazienza, la voglia di imparare, la fame di voler rubare il mestiere semplicemente osservando e scoprire piccole azioni e piccoli dettagli, che solo chi ha esperienza e amore per il cibo compie e trasmette. Frequentare un corso di cucina è un’esperienza che consiglierei a tutti, non tanto per imparare ricette da gourmet ma, soprattutto, per godere dell’osservazione di professionisti all’opera: un momento didattico, interessante e coinvolgente, se si amano il cibo e l’arte culinaria.

Elementi d’arredo fondamentali

Le tende: elementi di cui non si può fare a meno

E’ errato credere che i tendaggi siano una sorta di ‘accessorio’ di cui si potrebbe tranquillamente fare a meno, perché sono elementi che possono letteralmente cambiare l’aspetto di un’abitazione.
Una camera senza una bella tenda rischia di apparire spoglia, trascurata e vuota.
Le tende sono complementi d’arredo che non hanno solo una funzione estetica e assolvono il compito di proteggere la privacy, ma contribuiscono persino all’isolamento termico della soluzione abitativa, a patto che si scelgano i tessuti adatti allo scopo.

Come scegliere le tende giuste

La prima cosa che va considerata è quella di calcolare l’irraggiamento solare che entra in una camera.
Per le camere da letto e per quelle dedicate al relax sono indicati dei tendaggi dal tessuto più pesante ed oscurante, ma solo se la zona è effettivamente battuta dal sole, altrimenti si rischia di rendere l’ambiente troppo cupo.
Quando si desidera oscurare una stanza è preferibile acquistare tendaggi oscuranti e filtranti che offrono protezione dai raggi solari e anche protezione dagli sguardi indiscreti.
Il discorso cambia se, al contrario, si vuole dare luce ad una camera ed in questo caso conviene optare per tessuti trasparenti, specie se non si hanno problemi di privacy.
Naturalmente, si può chiedere di far installare le tende con i sistemi che più piacciono scegliendo tende a rullo, plissettate, a pannello o anche le tende con il doppio bastone.

Ripristinare gli ambienti

Un modo molto carino per ripristinare le camere è quello di intervallare il tessuti dei tendaggi, utilizzando stoffe trasparenti, luminose, colorate e leggere d’estate ed optando per tessuti più pesanti durante l’inverno, senza per questo limitare la luminosità degli ambienti.
Se si ha timore di rendere troppo cupe le camere, si può acquistare una doppia tenda e, grazie ai due bastoni, si può posizionare una tenda di tessuto più leggero come sfondo e due tendaggi laterali più pesanti.
La tenda di questa tipologia non è solo classica, come erroneamente si pensa, ma è l’ideale anche se si preferiscono le tende a palloncino, a pacchetto etc.
Inoltre, sono molto di tendenza i pannelli sovra-tende che si possono regolare per dare più o meno luminosità all’ambiente.
La scelta dei tessuti è di estrema importanza perché d’estate schermano i raggi solari mentre d’inverno riducono la fuoriuscita del calore interno.
Tutto questo è sinonimo di risparmio economico perché si avrà una casa piacevolmente fresca d’estate e più calda durante le giornate invernali.

Le torte tra gusto e design

Ho recentemente partecipato ad un corso di cake design: io preparo delle ottime torte, la nonna sin da ragazza mi ha insegnato la sua arte in cucina. Torte rustiche, alle volte con creme e liquori come la mia zuppa inglese che caratterizzo con lo genepy valdostano piuttosto che usare solo l’alchermes, o il tiramisù, con tanto caffè e un pizzico di rhum.

Però volevo migliorare il mio stile decorativo, imparare la preparazione di torte perfette, o quasi.
Sicuramente decorate meglio di quanto io riesca cimentandomi con ‘sac a poche’ e ganache.
Il corso era eterogeneo: assieme a me alcune impiegate stanche di praticare yoga e pilates, un ragazzo molto giovane ma già ad ottimi livelli di pasticceria pronto nel definire nuove ispirazioni decorative, ed altre persone con le quali non ho interagito.
Era un corso base, quindi mi aspettavo di apprendere tecniche semplici: in realtà non immaginavo quanto fosse elaborata l’arte del design di pasticceria sin dalle prime battute, quindi mi sono applicata sin dalle prime nozioni sfoderando tutta la mia grinta e la mia volontà di apprendere.


L’ho vissuta come una sfida e mi sono stupita di come, con un solo corso, sia migliorata la mia tecnica di decorazione, ma, ancor di più, di quanto ho aperto la mia mente rivolta ad una creatività senza limiti.
Nelle prime lezioni l’insegnante, una pasticcera alquanto giovane, molto preparata, la quale ha approfondito e perfezionato la sua tecnica grazie e diversi workshop tra l’Inghilterra e gli Stati Uniti, ha focalizzato i nostri studi sulle materie prime impiegate in pasticceria. Confesso che mi aspettavo qualcosa di più fantasioso ma senza quelle basi ora non potrei operare in cucina nel pieno della consapevolezza alimentare delle materie.
Le lezioni successive sono state un vero trionfo di creatività: dapprima ci ha illustrato le tecniche di lavorazione e creazione della pasta di zucchero, i coloranti impiegati per ottenere tonalità sfumate, per poi concentrarci sulla realizzazione di fiori e foglioline per torte primaverili o dedicate a cerimonia festose.
Confesso: tutt’ora la mia rosa non è una Baccarah delle migliori, però giorno dopo giorno miglioro la tecnica. Le calle invece già mi vengono perfette, imparando la tecnica della rivestitura con ganache: mi bastano poche perle alimentari (adoro quelle d’oro e d’argento), qualche calla disposta con geometrie creative e riesco già a stupire amici e familiari.
In cucina un nuovo quadro esalta il mio piccolo trionfo: il diploma ricevuto con merito, ma non mi accontento: già ho trovato sul web un corso dedicato ad un livello più impegnativo, ma accetto la sfida e mi lancerò presto per bissare!